"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Armonie relazionali a Messina

Articolo scritto mercoledì, 03 marzo 2010

Incontro Regionale delle vergini consacrate nelle Chiese di Sicilia 13-14 febbraio 2010

La gioia dell'incontro tra noi sorelle e per chi voglia conoscere questa dimensione vocazionale è il vero motivo per cui ciascuna di noi partecipa agli incontri regionali che sono organizzati in base alla disponibilità delle singole diocesi e in sinergia con il percorso formativo delineato a priori dalle vergini consacrate siciliane. L’ultima tappa di questo itinerario formativo ha trovato il suo apice nell’incontro svoltosi a Messina. Sono momenti di confronto che possono orientare ad approfondire le tematiche a livello diocesano o semplicemente a titolo personale per quelle donne che per diverse circostanze si trovano a vivere la loro consacrazione in “solitudine”. 
Siam partite dalle diverse città sicule con l’animo colmo di attese: attesa di rivederci, attesa di crescere insieme, attesa di partecipare alle “nozze” di Pinella certe di vivere un’esperienza unica ed irripetibile.
Calorosa è stata accoglienza delle sorelle messinesi. Quindi abbiamo ascoltato il Prof. Savagnone circa il tema proposto: Il lavoro e la festa che, dopo aver illustrato in sintesi l’attuale situazione, a tutti noi nota, dopo un excursus sul concetto di lavoro e di festa durante i secoli e nelle due principali religioni monoteiste: ebraismo e cristianesimo. Ha poi sottolineato il valore sia del lavoro e della festa. Il primo, sebbene venga scelto per trovare una certa realizzazione personale ha come finalità quello di “estendere” la creazione di Dio, il secondo è una esperienza spirituale che trova la sua pienezza nella condivisione della gioia della risurrezione.
La mattina seguente la Dott.ssa Pina Bellocchi dopo un breve accenno ad alcuni documenti magisteriali inerenti al tema, ha analizzato la condizione attuale di chi lavora, la realtà è poco edificante e sotto gli occhi di tutti! “Come reagiamo verso chi perde il posto di  lavoro, quando riscontriamo condizioni di sfruttamento? Siamo di quelli che alzano la voce o stiamo in silenzio? E il nostro lavoro come lo viviamo? ... Non possiamo fare a fette la nostra vita: il lavoro …e il resto. Occorre fare unità e sintesi. È nel lavoro che si gioca la nostra testimonianza. A questo punto bisogna domandarsi: Quale festa?” Anche qui la Bellocchi ha sottolineato come son cambiate le nostre abitudini constatando come nella società odierna si vive una solitudine di fondo: « … manca la gioia dell’incontro e poi ci sono anche gli esclusi dalla festa. Ma noi siamo persona di festa o da quaresima?. La gioia e la festa devono essere la nostra testimonianza. Riconoscendo che la santità non è un arrampicarsi ma un lasciarsi abbracciare da Dio, riconoscendo la nostra fragilità e con la certezza ineludibile che solo Lui salva».
Certo sarebbe stato costruttivo “raccontarsi le esperienze personali dato che ciascuna di noi porta in sé una ricchezza capace di orientare i cammini, ma soprattutto per conoscere la realtà in cui si trova ad operare e sostenere con la preghiera la sua fatica e anche le sue attese.


Il sabato sera è stata organizzata una veglia di adorazione e si può ben scrivere così perché ad un certo punto della lettura della meditazione, composta da Rosalba Manes a cui va il nostro sincero ringraziamento, è andata viva la luce. È stato molto suggestivo e, a turno ciascuna di noi dovette avvicinarsi all’altare dove erano poste le candele per poter proseguire nella lettura.




Abbiamo sperimentato una profonda comunione anche con le sorelle Clarisse di Montevergine dove è custodito il corpo di S. Eustochia. Insieme a loro abbiamo celebrato i Secondi Vespri della Domenica. Quindi spostandoci in Cattedrale abbiamo partecipato alla celebrazione del rito di consacrazione di Pinella …. E noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia. Già perché la gioia, ma anche la ricchezza spirituale effusa su Pinella per le mani dell’arcivescovo di Messina si è riversata anche su tutti noi! Grazie Pinella per aver accolto la chiamata dello Sposo e grazie a Mons. La Piana che ha dato inizio, con straordinario entusiasmo ed amorevole sollecitudine, ad un percorso formativo  diocesano per quelle donne che vorranno accedere al rito di consacrazione delle vergini.

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