"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno A

Articolo scritto venerdì, 05 agosto 2011

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 14,22 - 33
Dopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».


Quando nel bel mezzo di una tempesta sei su una barchetta e ti vedi arrivare uno che cammina sulle acque le cose sono due:
o il pane col pesce di ieri è stato troppo abbondante e ti ha fatto male o è Gesù in vena di fare miracoli!
E considerando il fatto che anche l'abbondanza del pane e del pesce di ieri sono stati un miracolo capisci che la risposta è la seconda e allora che fai? non te ne approfitti lanciandogli una sfida?
"Signore, se sei tu... "
Quante volte lo abbiamo detto anche noi? solo che nel dirlo non abbiamo valutato che se è davvero Lui le sfide le accetta! e poi ci dobbiamo mettere la nostra parte!
E se non fosse stato Lui? beh non sarebbe stato proprio l'ideale fare un tuffo nelle acque del lago agitato dal vento e per di più a pancia piena... che se ci finisce bene poi stiamo tutto il tempo a lamentarci "che Dio non mi ascolta, che Dio non mi aiuta, che Dio non mi ama..."

Allora, Gesù, facciamo un patto: noi non ti sfidiamo più, Tu però aiutaci e sostienici quando ne abbiamo realmente bisogno, e Tu, solo Tu sai quando!
Evelissima

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